domenica 26 aprile 2015

Musica etnica nordamericana

MUSICA NORDAMERICANA

La musica degli Stati Uniti d'America riflette la molteplicità di etnie che compongono la popolazione del paese attraverso una larga gamma di generi e stili. Rock and roll, country, rhythm and blues, jazz e hip hop sono alcuni tra i generi musicali statunitensi maggiormente noti all'estero. Dall'inizio del XX secolo, la musica registrata proveniente dagli USA ha cominciato a diffondersi in tutto il mondo.
I primi abitanti nei territori degli odierni Stati Uniti furono centinaia di tribù native, con una loro propria tradizione musicale.
Mappa dei generi musicali statunitensi

Fin dai tempi di Bartolomé de Las Casas (prima metà del XVI secolo), iniziò ad arrivare nel Nuovo Mondo un consistente numero di immigrati dalle Isole Britanniche, dalla Spagna, dalla Francia, portatori di nuovi strumenti e tradizioni, come la ballata anglosassone e il canto religioso della "buona novella" cristiana (gospel). Anche gli schiavi deportati dall'Africa portarono nuove tradizioni musicali e così fece ogni successiva ondata di immigrati.
L'apporto culturale originato da questo duplice e immenso movimento di popolazione (tenendo anche conto dell'elemento indio) ha creato tradizioni vive ancora oggi, le cui forme più tarde hanno, anzi, influenzato i territori d'origine con una sorta di movimento di ritorno lungo tutto il XX secolo. Così, la tradizione pop occidentale affonda molte delle proprie radici nel blues afroamericano del XVIII e del XIX secolo. Sono rimaste, poi, autonome espressioni musicali di tradizioni legate ai paesi d'emigrazione, tanto che è stata scritta e registrata negli Stati Uniti molta musica composta negli stili etnici delle comunità ucraine, irlandesi, polacche, italiane, messicane, ebree e non solo. Infine, molte città americane hanno dato ampio spazio allo sviluppo di numerosi stili musicali regionali. Oltre alle grandi città come Detroit, New York, Chicago, Nashville e Los Angeles, molte città più piccole hanno prodotto caratteristici stili musicali. Così, accade che in Louisiana sia sorta una musica come quella cajun, mentre altrove si sono mantenute manifestazioni delle tradizioni creole. Importante è, poi, l’elemento della musica popolare hawaiiana, nonché il bluegrass e la old time music (o root music, "musica con radici"), la musica (soprattutto bianca) che giunse nel Nuovo Mondo dall'Inghilterra, dalla Scozia, dall'Irlanda e che si è depositata soprattutto negli Stati Uniti della zona sud-est.
Caratteristiche
La musica degli Stati Uniti può essere caratterizzata dall’uso di ritmi sincopati ed asimmetrici, da melodie lunghe ed irregolari che si dice “riflettano la vasta ed aperta geografia del paesaggio americano e la sensazione di libertà personale tipica della vita americana”. Alcuni aspetti particolari della musica americana derivano senza dubbio da tradizioni e strumenti africani; ne è un esempio la struttura call-and-response che prevede l’alternanza tra una voce solista ed un coro a più voci, dove le frasi cantate formano dei veri e propri dialoghi, ad imitazione dell’interazione verbale (e non) che avviene, in diversi paesi africani, durante le riunioni pubbliche, nelle cerimonie religiose o nelle discussioni di affari.
Sin dagli inizi della storia della musica americana, fino ai tempi moderni, la relazione tra la musica statunitense e quella europea è stata oggetto di molti dibattiti tra gli studiosi di musica americana. Alcuni auspicavano per l’adozione di tecniche e stili più vicini a quelli europei e in qualche modo considerati come più rifiniti ed eleganti, mentre altri erano a favore di una forma di nazionalismo musicale che celebrasse in maniera chiara e distinta le tradizioni americane. Lo studioso di musica classica moderna John Warthen Struble si è posto in opposizione sia con gli americani che gli europei, sostenendo che la musica degli Stati Uniti è intrinsecamente distinta poiché questi, come nazione, non hanno avuto secoli di sviluppo musicale. Anzi, la musica degli Stati Uniti è quella di centinaia di indigeni e di gruppi immigrati, ciascuno dei quali si è sviluppato dapprima a livello regionale fino a che la guerra civile americana ha riunito negli eserciti persone provenienti da ogni parte della nazione, permettendo così un interscambio culturale di generi e pratiche musicali. Struble considera le ballate della guerra civile come "la prima tipologia di musica folk americana che possiede caratteristiche ben precise e che sono identificabili unicamente con l’America: la prima musica veramente americana, distinta da ogni altra musica regionale di derivazione straniera".
La guerra civile, e il periodo successivo, videro una fioritura delle arti, della letteratura e della musica. I gruppi musicali amatoriali di questo periodo rappresentano veramente la nascita della musica popolare americana. Lo scrittore e studioso di musica David Ewen descrive queste prime bande amatoriali come combinazione della profondità e drammaticità della musica classica unita alla facile tecnica esecutiva; la musica suonata da questi gruppi evita la complessità per esaltare invece l’espressione diretta. Se questa musica fosse vocale, le parole sarebbero inglesi, nonostante alcuni critici abbiano dichiarato che l’inglese è una lingua non cantabile. L’America, nel periodo successivo alla guerra civile, conobbe un risveglio generale in cui i pittori, gli scrittori ed i compositori ‘seri’ trattavano argomenti specificatamente americani. È in questo periodo che sono collocabili le origini del blues, del gospel, del jazz e del country; nel ventesimo secolo questi generi diventarono l’essenza della musica popolare americana che, in seguito, diede vita al rhythm and blues, al rock and roll e alla musica hip hop.


Elvis Presley, "Il Re del Rock and Roll"
Identità sociale
La musica americana è strettamente allacciata a tematiche legate al sociale e all’identità culturale. I contrasti di classe, le questioni inerenti alla varietà razziale ed etnica, la religione, la sessualità sono solo alcuni dei temi trattati nella musica popolare. La relazione tra musica e razza è forse l’elemento predominante nello sviluppo della musica statunitense. L’identità musicale afroamericana, di derivazione assai eterogenea, ha sempre giocato un ruolo costante e fondamentale in tutta la storia della musica degli Stati Uniti. Esiste una scarsa documentazione sulla musica afroamericana del periodo coloniale, quando gli stili, le canzoni e gli strumenti provenienti dall’Africa occidentale si mescolavano nel crogiolo delle popolazioni ridotte alla schiavitù. Ma già a metà del diciannovesimo secolo, l’impronta sonora afroamericana era ben conosciuta e diffusa; le tecniche, gli strumenti e l’immaginario afroamericano divennero popolarissimi, basti pensare agli spiritual e alle canzoni degli schiavi. Molto diffusi erano anche i minstrel show, spettacoli di improvvisazione in cui bianchi con la faccia dipinta di nero si beffeggiavano delle usanze e dell’ambiente afroamericano.
La separazione tra classi sociali si rispecchia anche in ambito musicale, nonostante le distinzioni non siano assolute; la musica country popolare, ad esempio, è un genere commerciale che dovrebbe fare presa sulla classe operaia rafforzandone l’identità, a prescindere dall’appartenenza o meno degli ascoltatori di questo genere alla classe operaia. La musica country è anche legata all’identità geografica, in particolare all’ambiente rurale mentre altri generi, come ad esempio il rhythm and blues e l’hip hop sono percepiti come generi urbani.

Johnny Cash, uno dei più grandi interpreti di musica Country

Nonostante il fare musica sia stato spesso considerato come un’attività femminea, non sono assenti le contraddizioni. Nel diciannovesimo secolo, ad esempio, cantare e suonare il piano a livello amatoriale era considerato adatto alle donne dell’alta società, eppure queste venivano escluse dalle attività concertistiche e sinfoniche. Le donne ricoprirono un ruolo considerevole durante i primi sviluppi della musica popolare ma furono gli uomini a dominare la scena, quando si trattò di incidere dischi. Diversi sono anche oggi i generi musicali a predominanza maschile, basti pensare all’heavy metal e al gangsta rap. Tuttavia, anche in questi ambiti, le donne stanno guadagnando terreno e conquistando pubblico.

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