domenica 26 aprile 2015

Musica etnica africana

MUSICA ETNICA AFRICANA

L'Africa è un continente con una grande varietà etnica, culturale e linguistica.
Una descrizione generale di Musica africana non è pertanto possibile in quanto non esiste una musica africana ma tanti tipi di musica quanti sono i popoli africani.
La musica rappresenta per quest’ultimi la quintessenza stessa della loro cultura, la si apprezza moltissimo e se ne produce in grande quantità, anche sotto forma di canti e di piccole filastrocche musicate per i bambini. La musica infatti assume un ruolo considerevole all’interno delle comunità, ogni gruppo sociale possiede un repertorio musicale di riferimento e dei sottogeneri appropriati a determinate circostanze: pratiche musicali per celebrare i passaggi fondamentali nella vita degli individui (nascita, passaggio all’età adulta, matrimonio, funerale etc.) e per favorire le attività quotidiane, come ad esempio le raccolte nei campi e lo smistamento delle riserve alimentari. Ciò che ritroveremo sempre in ogni variante musicale, a prescindere dallo scopo per cui viene prodotta, è la caratteristica poliritmia, la capacità cioè di sviluppare contemporaneamente diversi ritmi e di mantenerli in modo costante ed uniforme, senza che uno prevarichi su di un altro.
Il canto è molto diffuso e riveste una funzione sociale importantissima, durante i funerali,ad esempio, per ripercorrere le tappe dell’esistenza del defunto, dunque mantenerne viva la memoria e per narrare le imprese degli antenati cui spetta il compito di accogliere l’anima della persona mancata.
Ecco che il canto, la musica e la danza diventano da un lato veicoli di tipo simbolico e dall’altro preziosi strumenti della memoria collettiva. La musica tradizionale si trasmette oralmente, dunque non esistono spartiti o forme scritte in cui è possibile rinvenire delle melodie.
Tutto viene creato e comunicato direttamente ed è per questo che un aspetto importantissimo è dato dall’improvvisazione.
Molte lingue locali, in Africa, sono di tipo tonale ed è per questo che esiste un collegamento molto stretto tra la musica e la lingua. Soprattutto nel canto, è il modello tonale del testo che condiziona la struttura melodica.
La musica tradizionale si trasmette in genere oralmente, dunque non esistono molti spartiti o forme scritte in cui è possibile rinvenire delle melodie. Tutto viene creato e comunicato direttamente ed è per questo che un aspetto importantissimo è dato dall’improvvisazione.
La complessità ritmica delle musiche africane si è di fatto trasferita a molte espressioni musicali dei paesi dell’America Latina; l’aspetto più affascinante di questa poliritmia è costituito dalla possibilità di distinguere chiaramente i diversi ritmi pur percependoli unitariamente in modo coerente.
L'imperatrice della canzone africana è senza dubbio Miriam Makeba, che portò la musica africana al grande pubblico durante gli anni 60. Nata il 4 Marzo 1932 a Johannesburg, Sud Africa, Makeba registrò il suo primo single "Lakutshona Llange" (1953) partecipando ai Manhattan Brothers. "Pata Pata" (1956), probabilmente il brano più importante di Makeba, fu scritto da Dorothy Masuka e fu un grande hit in America. Makeba collaborò con Harry Belafonte, duettando con lui ad eventi importanti e pubblicando l'album "Miriam Makeba and Harry Belafonte" nel 1972. "Homeland" di Makeba fu pubblicato nel 2000.

Miriam Makeba, definita 'Imperatrice della canzone africana'
      
Strumenti musicali africani

In Africa, la musica tradizionale è caratterizzata proprio dall’utilizzo di particolari strumenti musicali, spesso prodotti con materiali naturali come zucche, corna, pelli, conchiglie anche se attualmente è in uso una vasta tipologia di materiali artificiali, perlopiù in alluminio o in metallo come lattine, stringhe, tappi di bottiglia, bidoni.
Oltre agli strumenti in senso proprio, troviamo una serie di oggetti che pur non essendo classificabili come strumenti, vengono di fatto suonati e definiti da queste stesse popolazioni come “strumenti ritmici”, vale a dire: sonagli, pendagli, fischietti, bracciali, conchiglie etc.
In etnomusicologia, generalmente si suddividono gli strumenti musicali in quattro grandi categorie:
• IDIOFONI Il suono è prodotto dallo strumento stesso senza particolari ausili o supporti
• MEMBRANOFONI Il suono è prodotto da una o più membrane che vengono battute con le mani o con bastoni affusolati
• CORDOFONI Il suono è prodotto da corde, in cuoio o in nylon, che vengono pizzicate
• AEROFONI Il suono è prodotto dal fiato del musicista e canalizzato dallo strumento stesso
Anche il canto riveste una particolare importanza nell’ambito della musica africana, tradizionale e non.
Fra gli strumenti musicali africani si ricordano il tamburo, il gong e la campana duplice, mentre fra gli strumenti melodici si annoverano gli archi, diversi tipi di arpa, il kora, il violino, molti tipi di xilofono come il balafon, i lamellafoni come la m'bira o sanza e diversi tipi di strumento a fiato come il flauto e la la tromba.
Il grande numero di tamburi usato nella musica tradizionale africana include il tama (tamburi parlanti), il bougarabou e il djembe nell'Africa occidentale, tamburi ad acqua nell'Africa centrale e tipi diversi di tamburi spesso chiamati engoma o ngoma nell'Africa meridionale.

Bougarabou, strumento etnico africano

Durante l'epoca coloniale, strumenti europei come il sassofono, le trombe e la chitarra furono adottati da molti musicisti africani; i loro suoni furono integrati nei modelli tradizionali e sono usati in maniera estesa nella musica popolare africana.

Relazione con la danza

Il trattamento di musica e danza come forme di arte separate è un'idea europea.
In molte lingue africane non c'è nessun concetto che corrisponde precisamente a questi termini. Per esempio, in molte lingue di tipo Bantù vi è un concetto che può essere tradotto come canzone ed un altro che copre ambo i campi semantici dei concetti europei di musica e danza. Così c'è una parola per musica e danza (il significato esatto dei concetti può differire fra cultura e cultura).
Per esempio, in Kiswahili la parola ngoma può essere tradotta come "tamburo", "danza", "danza religiosa", "danza celebrativa" o "musica", in funzione del contesto della frase. Comunque ogni traduzione di un concetto singolo risulta essere incompleta. Perciò, da un punto di vista interculturale, la musica africana e la danza devono essere viste in collegamento molto stretto.

La musica è ancora oggi estremamente funzionale nella vita africana, accompagnando sempre i momenti più importanti della vita come la nascita, il matrimonio, la caccia e anche le attività politiche.

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