MUSICA
CLASSICA IN EUROPA
La musica classica è la musica colta (sia sacra che profana) composta o
avente radici nel contesto della cultura
occidentale. Essa abbraccia un periodo compreso fra l'XI e il XX secolo; include, in
particolare, il periodo caratterizzato dallo sviluppo e impiego prevalente
dell'armonia tonale, codificata tra
il XVII e il XIX secolo. In contesti più
specializzati il termine "musica classica" può essere anche riferito,
in senso più restrittivo, al periodo musicale detto Classicismo, ma nel
linguaggio comune l'espressione è intesa nel suo significato più esteso (in
opposizione a musica leggera o a musica
popolare).
I confini della
categoria sono sfumati e opinabili, in quanto il marchio di classicità viene in
genere assegnato dai posteri; dunque, ciò che oggi si definisce
"classico" non lo era necessariamente ai tempi in cui venne composto.
In particolare, a seconda dei contesti il concetto di "musica
classica" può includere o no la musica colta contemporanea. L'indicazione
di "musica classica" in riferimento alla musica colta europea appare
agli inizi del XIX secolo, allo scopo di
"canonizzare" il periodo che va da Johann
Sebastian Bach a Beethoven, passando per Mozart e Händel, come l'epoca
d'oro della musica e i primi
riferimenti a tale utilizzo, secondo quanto riportato nell'Oxford English
Dictionary, risalgono intorno al 1836.
Johann Sebastian Bach |
Caratteristiche
Una caratteristica
importante della musica colta europea è l'abbandono della tradizione orale e
l'introduzione di un sistema dinotazione
musicale,
sviluppato gradualmente a partire dal IX secolo. Nel corso del tempo l'improvvisazione e l'ornamentazione estemporanea o ad libitum, di uso comune
fino al XVII e XVIII secolo, hanno
gradualmente perso spazio nell'esecuzione del repertorio scritto, nel quale la
volontà del compositore, trasferita nella notazione, viene interpretata nei
limiti della composizione stessa, senza più concedere spazio a modifiche
arbitrarie della musica da parte degli esecutori.
Data
l'estremamente ampia varietà di forme, stili, generi e periodi storici
generalmente percepiti come "musica classica", è difficile
individuare delle caratteristiche comuni che possano caratterizzare tutte le
opere di questo tipo. Le descrizioni più tipiche sono vaghe e di vario genere,
facendo magari riferimento alla prospettiva storica (qualcosa "composto
molto tempo addietro", una dichiarazione piuttosto discutibile se si considera
lo stesso concetto di musica
classica contemporanea). Tuttavia, ci sono
caratteristiche che la musica classica condivide con pochi o nessun altro
genere di musica. Tra le
caratteristiche determinanti, vi sono l'adozione di un sistema di notazione
musicale che ha permesso il passaggio dalla tradizione orale alla letteratura
scritta, alterando profondamente la trasmissione della musica e cambiando
radicalmente sia il modo di studiare e comunicare sia quello di trasmettere ai
posteri il repertorio. Altro punto chiave, reso possibile dal passaggio dalla cultura
musicale orale a quella scritta, è lo sviluppo di un'armonia solida e metodica che rende
possibile la costruzione di composizioni musicali di dimensioni e complessità
notevoli, senza precedenti e non comparabili con le altre culture musicali,
grazie anche all'introduzione della tecnica della modulazione e la sua
applicazione alla costruzione del discorso musicale, permettendo maggiore
varietà.
Musica
medievale e rinascimentale
Il periodo
medievale comprende musica da dopo la caduta dell'Impero Romano, a circa il
1400. Il cantomonofonico, chiamato anche gregoriano o canto
gregoriano, era la forma dominante fino a circa il 1100. La polifonia (più voci), si sviluppò dal canto monofonico, dal tardo
medioevo al rinascimento, sfociando nel
complesso mottetto. Il periodo
rinascimentale è andato dal 1400 al 1600 circa ed è stato caratterizzato da un
maggiore uso della strumentazione, più linee melodiche intrecciate, e l'uso dei primi strumenti
bassi. Si
diffuse l'utilizzo della danza come forma di socializzazione e cominciarono a
standardizzarsi forme musicali appropriate per accompagnare la danza.
È in questo
periodo che inizia a formarsi la notazione di musica su un pentagramma e di altri elementi di notazione. Questa invenzione rese possibile la separazione della composizione di un brano musicale dalla sua trasmissione; senza musica scritta, la
trasmissione era orale, ed era soggetta a cambiamenti ogni volta che veniva
trasmessa ad altri esecutori. Con una partitura
musicale,
l'opera musicale poteva essere eseguita senza la presenza del compositore. L'invenzione dellastampa a caratteri mobili, nel XV
secolo,
apportò conseguenze di vasta portata sulla conservazione e la trasmissione
della musica.
Fra i tipici strumenti
a corda del primo periodo
vi furono l'arpa, il liuto, la viella e il salterio, mentre fra gli strumenti
a fiato la famiglia deiflauti (compreso il flauto
dolce), la bombarda (uno dei primi
membri della famiglia dell'oboe), la tromba e la cornamusa. Esistevano anche
dei semplici organi ma erano in gran parte confinati alle chiese, anche se ne esistevano varietà
portatili. Più tardi, nel periodo, vennero
realizzate le prime versioni di strumenti a tastiera come il clavicordo e ilclavicembalo. Strumenti a corda, come la viola emersero dal XVI
secolo, in
quanto prima vi era una più ampia varietà di ottoni e strumenti
ad ancia.
Stampa portò alla standardizzazione delle descrizioni e specifiche degli
strumenti, così come all'istruzione sul loro utilizzo.
Musica
barocca
La musica barocca è una categorizzazione della musica composta nel XVII secolo e nella prima metà del XVIII secolo, periodo che la
fa corrispondere alla diffusione delbarocco nell'arte.
Probabilmente, il
primo a utilizzare il termine barocco per indicare un particolare periodo della produzione artistica con
caratteristiche omogenee fu Jacob Burckhardt nel suo Il Cicerone (1855), dove è intitolato Stile
barocco un capitolo dedicato all'arte
post-michelangiolesca, che ne rimarca
gli aspetti di decadenza rispetto al Rinascimento. In seguito,Heinrich
Wölflin, in Rinascimento e Barocco (1888), riprese il termine in senso positivo e propose anche di allargare il
suo uso alla letteratura e alla musica. Fu il musicologo Curt Sachs nel 1919 a riprendere le
tesi di Wölfflin sull'arte barocca applicandole in maniera sistematica alla musica: egli vedeva in
alcune caratteristiche specifiche dello stile musicale (ad esempio, l'uso dell'ornamentazione e della variazione della melodia, oppure la scrittura monodica con basso continuo) la trasposizione
delle novità stilistiche della pittura. L'utilizzo del termine
"barocco" in campo musicale è piuttosto recente e risale a una pubblicazione
dello stesso Sachs del 1919.
Questo genere si sviluppa
a fianco di composizioni che ancora rientrano completamente nell'orizzonte
stilistico tardo-rinascimentale – a volte i due stili coesistono nell'ambito della produzione dello
stesso compositore – pertanto non è possibile stabilire una data precisa di
inizio e di conclusione del periodo barocco in musica.
Il concetto di
musica barocca è generalmente accettato e utilizzato, ma rimane controverso:
molti musicologi,infatti, contestano questa definizione sostenendo che sia
illogico unire sotto un'unica etichetta un secolo e mezzo di produzione ed
evoluzione musicale che ha fatto della varietà e della differenza il proprio
programma estetico. Ad esempio Manfred Bukofzer, uno dei maggiori musicologi
del Novecento, nel saggio The
music in the baroque era (1947), arriva a sostenere che la Musica Barocca, intesa come uno stile
unitario ed organico, non esista. È per questo motivo che Bukofzer suggerisce
di evitare per quanto possibile l'espressione "musica barocca" e di
adottare, invece, il criterio della distinzione tra i tre grandi stili che
attraversano la musica occidentale tra la fine del Seicento e la prima metà del
Settecento: lo stile concertante italiano, lo stile contrappuntistico tedesco e
lo stile strumentale francese; operando, poi, un'ulteriore bipartizione, ovvero
quella tra idioma strumentale e idioma vocale.
A prescindere da
queste considerazioni, che effettivamente possono avere degli ottimi argomenti,
il termine "musica barocca" è tuttora universalmente utilizzato ed
accettato per definire lo stile musicale evolutosi dopo la musica
rinascimentale e prima dello
sviluppo dello stile Classico.
Classicismo
Il periodo del
classicismo musicale, da circa il 1750 al 1820, stabilì molte delle norme di
composizione, presentazione e stile, e fu quello in cui il pianoforte diventò
lo strumento a tastiera predominante. Le forze di base necessari per un'orchestra diventarono
un po' più standardizzate (anche se sarebbero cresciute a seguito di una gamma
più ampia di strumenti sviluppata nei secoli successivi). La musica da camera
crebbe fino a includere gruppi con 8 o 10 esecutori per la serenata. L'opera continuò a
svilupparsi,secondo gli stili regionali dell'opera italiana, francese e
tedesca. L'opera buffa vide aumentare la sua popolarità, la sinfonia divenne una vera e propria forma musicale e il concerto venne sviluppato
come veicolo per mettere in mostra le doti di virtuosità del solista. Le
orchestre non richiedevano più la presenza di un clavicembalo (che aveva fatto parte del continuo tradizionale nel periodo
barocco) ed erano spesso dirette dal primo violino chiamato konzertmeister.
Gli strumenti a
fiato divennero più raffinati. Mentre gli strumenti ad ancia doppia come l'oboe e il fagotto vennero in qualche modo standardizzati nel periodo barocco, il clarinetto e la famiglia degli strumenti ad ancia singola, non vennero ampiamente
utilizzati fino a Mozart che ampliò il suo ruolo nell'orchestra da camera e nelle impostazioni
del concerto.
Wolfgang Amadeus Mozart |
Musica
romantica
La musica del
periodo romantico, da circa il primo decennio del XIX secolo alla metà del XX
secolo, è stata caratterizzata da una maggiore attenzione alla linea melodica
estesa, così come agli elementi espressivi ed emotivi, in parallelo al romanticismo in altra forme artistiche. Le forme musicali hanno cominciato a creare
una rottura rispetto a quelle del classicismo (anche se quelle erano state
oggetto di codifica), con pezzi in forma libera, come notturno, fantasie e preludi composti secondo delle linee che ignoravano o minimizzavano l'esposizione
e lo sviluppo dei temi. La musica
divenne più cromatica, dissonante, e timbricamente colorata, con tensioni
(rispetto alle norme accettate dalle vecchie forme) su tonalità crescenti. Il lied giunse a maturità,
come fece il Grand opéra,
alla fine trasceso da Richard Wagner nel ciclo del Ring.
Nel XIX secolo le
istituzioni musicali si affrancarono dal controllo di ricchi mecenati, e
compositori e musicisti poterono costruirsi una vita autonoma dall'influenza
della nobiltà. Il crescente interesse per la musica, da parte della classe
media in tutta l'Europa occidentale, stimolò la creazione di organizzazioni per
l'insegnamento, l'esecuzione e la conservazione della musica. Il pianoforte, che raggiunse la
sua costruzione moderna in questo periodo (in parte grazie ai progressi
industriali in metallurgia) divenne molto
popolare presso la classe media, le cui richieste fecero nascere un gran numero
di costruttori di pianoforte. Inoltre questo strumento, per via della sua
grande capacità espressiva, fu il più utilizzato dai compositori dell'epoca,
poiché il principale intento dei musicisti di allora era quello di dare una
grande mutevolezza di suoni e di emozioni, facendo del pianoforte lo strumento principe di quel periodo. Molte orchestre sinfoniche datano
la loro fondazione in questa epoca. Alcuni musicisti e compositori furono le
stelle del XIX secolo; Franz Liszt e Niccolò
Paganini,
furono sia virtuosi del loro strumento che compositori.
Niccolò Paganini |
Le famiglie di
strumenti utilizzati, specie in orchestra, andarono incontro ad un incremento.
Iniziarono ad apparire una vasta gamma di strumenti a
percussione. Gli ottoni assunsero ruoli più important; l'introduzione della valvola rotativa rese possibile suonare una più ampia gamma di note. La dimensione
dell'orchestra (in genere circa quaranta elementi in epoca classica) crebbe
fino a raggiungere e superare il centinaio di musicisti. La Sinfonia n. 8 di Gustav Mahler (1906), per esempio, venne eseguita da più di 150 strumentisti e da un coro di più di 400 cantanti.
Le idee e le
istituzioni culturali europee cominciarono a seguire l'espansione coloniale in
altre parti del mondo. Ci fu anche un aumento, soprattutto verso la fine del
periodo, del nazionalismo in musica (eco, in alcuni casi, dei sentimenti
politici del tempo), in quanto compositori come Edvard Grieg, Nikolai
Rimsky-Korsakov e Antonín Dvořák inserirono nelle loro composizioni
temi tradizionali delle loro terre.
Musica
moderna e contemporanea
L'inizio
del XX secolo vede
una diffusa crisi politica, sociale e culturale, che porta alla Prima guerra mondiale.
Il crollo del mondo del XIX secolo trova un corrispettivo nel crollo
dell'impianto tonale tradizionale. Nasce la musica moderna, in cui i compositori, in vario modo, respingono i
valori tradizionali della pratica comune, come la tonalità, la melodia e la
struttura. Pur nella grande varietà di tendenze creative, le esperienze più
influenti da principio furono in Francia quelle di Claude Debussy, Maurice Ravel e
del cosiddettoGruppo dei Sei;
e a Vienna, dagli anni Venti, la teoria dodecafonica elaborata
da Arnold Schönberg e proseguita dai suoi discepoli Alban Berg e Anton Webern. Le tecniche compositive sviluppate da Olivier Messiaen costituirono
un modello e fonte di ispirazione per molti musicisti appartenenti alle
correnti di avanguardia a partire dal secondo dopoguerra: tra questi, Pierre Boulez, Luigi Nono e Karlheinz Stockhausen.
A partire dagli anni Cinquanta, si iniziò a sperimentare da un lato l'utilizzo
dell'elettronica,
dall'altro da parte musicisti come John Cage si
fece strada un nuovo principio che introduceva nelle composizioni elementi di
casualità (musica aleatoria).
A partire dagli anni Sessanta le tendenze e gli stili si moltiplicano, mentre
sono molte le personalità eclettiche difficilmente riconducibili ad una
specifica corrente.
Maurice Ravel |
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