MUSICOLOGIA
Per Musicologia s’intende lo studio del fenomeno musicale attraverso un
approccio scientifico.
La musicologia nacque in Germania grazie al positivismo con il nome di Musikwissenschaft, ossia ‘scienza della musica’, sotto il modello della Naturwissenschaf (‘scienze naturali’); in pratica, i musicologi adattarono i criteri per lo studio derivate da quest’ultima alla musicologia, con le dovute differenze e caratteristiche.
La musicologia nacque in Germania grazie al positivismo con il nome di Musikwissenschaft, ossia ‘scienza della musica’, sotto il modello della Naturwissenschaf (‘scienze naturali’); in pratica, i musicologi adattarono i criteri per lo studio derivate da quest’ultima alla musicologia, con le dovute differenze e caratteristiche.
Una delle questioni più importanti che i musicologi affrontarono fu quella
dell’origine della musica; furono sviluppate due principali teorie, che
vedevano rispettivamente l’origine della musica nella melodia e nel ritmo.
MELODIA
·
“Teoria biologica” di Herbert Spencer:
la musica deriverebbe dal linguaggio parlato. Le variazioni di intensità e di
altezza sono gli effetti fisiologici delle variazioni dei sentimenti; il canto
ha avuto origine dal parlare su toni di voce acuti.
·
“Teoria adattativa” di Charles Darwin:
in relazione alla sua teoria dell’evoluzione e della selezione naturale delle
specie viventi, l’origine della musica viene vista come il risultato dei
processi di seduzione tra i due sessi. Il canto dell’uomo è imitazione dei
gridi degli animali, soprattutto degli uccelli, in particolare nella stagione
degli amori.
·
“Teoria psicologica” di Carl Stumpf:
sulla base di fonogrammi registrati presso popoli primitivi, la musica sarebbe
nata dalla necessità di produrre dei “segnali” con la voce. Dai segnali ebbero
origine suoni di diversa altezza emessi simultaneamente o successivamente e
quindi si definirono intervalli, determinati e trasponibili. Si rifà alle tesi
di Jean-Jacques Rousseau.
RITMO
·
“Teoria del ritmo” di Karl Bucher
e Richard Wallaschek: sostennero che
l’orgine dei fatti musicali è nel ritmo che accompagna i movimenti delle
attività collettive di lavoro presso le comunità tribali.
Queste teoria erano tutte basate sul presupposto che l’origine della musica
fosse un processo unico ed uguale. Più tardi si ritenne invece impossibile che
una realtà ricca e varia quale è la musica possa aver avuto origini
monogenetiche. Nelle ricerche successive, pur nell’obiettiva incertezza, si è
quindi cercato di determinare un’origine assoluta della musica, indipendente da
questa o quella civiltà: un’origine della musica in sostanza naturale che
ubbidisca a leggi naturali.
Le discipline che si occupano dei diversi aspetti dei fenomeni musicali e
sono comprese nella musicologia possono essere indicate come:
·
Musicologia sistematica: comprende le discipline che affrontano la musica
in senso teorico, come l’acustica o
l’estetica della musica;
·
Musicologia storica: studia la musica colta, prodotta in Europa, a partire
dal Medioevo, usando un approccio storico. Comprende ad esempio la bibliografia
musicale, la filologia musicale e la critica testuale;
·
Musicologia applicata: è l’applicazione della musica ad altri ambiti, come
ad esempio la musicoterapia o la didattica della musica;
·
Archeologia musicale: indaga sui fenomeni musicali dell’età antica,
adottando sia i metodi di studio della musicologia sia dell’archeologia;
·
Etnomusicologia: nasce come musicologia
comparata, ed è un discorso sulla musica popolare europea e, in generale,
sulle musiche extraoccidentali; si propone di raccogliere e ordinare le
testimonianze musicali, inserendole nel contesto delle varie culture e civiltà.
ETNOMUSICOLOGIA
L'etnomusicologia è una parte della musicologia che studia le tradizioni musicali
orali di tutti i popoli europei ed extraeuropei. Fino a pochi decenni fa veniva
detta, sia pure in maniera piuttosto generalizzante, musicologia comparata, in quanto uno dei suoi fini è il confronto delle
musiche dei popoli extraeuropei tra loro e con quelle dei popoli occidentali,
anche se tra le due esiste una sottile e determinante differenza. Oggi, in
virtù delle più recenti acquisizioni e dei mezzi di riproduzione sonora,
l'etnomusicologia è una scienza musicologica autonoma: costituisce forse
l'ambito più autentico e ricchissimo di spunti per la ricerca multidisciplinare
dello studio delle tradizioni musicali ai fini di valorizzare l'approccio non
volutamente colto: i suoi contributi anzi, hanno aiutato in particolare gli
studi musicologici novecenteschi ad uscire da quegli steccati di conoscenze
basati su presupposti colti. L'etnomusicologia, praticata con chiari intenti
scientifici, chiarisce anzi tutta l'insufficienza e la parzialità delle teorie musicologiche
fondate sull'assunzione di determinati elementi teorici come gli unici in grado
di costituire il cosiddetto paradigma "vero" della musica, in quanto
considerato l'unico riconosciuto come naturalmente possibile.
L'etnomusicologia vera e propria nacque negli Stati Uniti, in quanto diverse personalità di
rilievo per gli studi di musicologia comparata dovettero esiliare a causa
dell'avvento del nazismo. Questi studiosi, quindi,
crearono uno iato rispetto alle scuole precedenti, che fu sfruttato da un
gruppo di studiosi statunitensi per rifondare gli studi sulle musiche del
mondo. Per segnalare questa novità nell'approccio scientifico decisero di
adottare il termine proposto da Jaap Kunst. L'etnomusicologia si occupa
non soltanto della musica in quanto suono, ma anche dei comportamenti necessari
a produrla. Quella che fino ad allora era chiamata musicologia comparata venne
detta “etnomusicologia”, ridenominazione che corrispose all'avvento di nuovi
metodi di indagine e ad un ripensamento del ruolo assunto dal ricercatore. Fino
agli anni ’40, infatti, si dava per scontato che la raccolta di documentazione
fosse effettuata sul campo da persona diversa da quella che, in un secondo
tempo, l’avrebbe catalogata e analizzata. La progressiva comprensione di quanto
siano significativi gli eventi concomitanti a quello musicale portò alla
fusione dei due ruoli. L’etnomusicologo, oggi, in molti casi, sente quasi la
necessità di diventare un frequentatore abituale della cultura musicale che
studia, così da interiorizzare i comportamenti e i valori, da acquisire tutto
ciò che è necessario alla sua comprensione.
Ogni parte del mondo ha sue caratteristiche peculiari che rendono la musica
diversa da quella di altre località. Segue una mappa globale con le principali
sezioni di etnomusicologia per il mondo.